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Sia pure in un contesto di evidente marginalità e fragilità economica e antropologica, l'area molisana si è trovata, negli ultimi due secoli, fortemente coinvolta in alcuni dei più significativi cambiamenti degli assetti sociali e politico-istituzionali innescati nel nostro paese dalla cosiddetta "grande trasformazione". Basti pensare al passaggio dalla condizione del comunitarismo pastorale a quella dell'individualismo agrario, e ancora, all'esperienza dell'emigrazione europea e transoceanica, al ruralismo dell'epoca fascista, ai diversi passaggi dell'Intervento straordinario per il Mezzogiorno; fino a giungere alla fase, tuttora in corso, della costruzione di un modello di sviluppo locale in tempi di globalizzazione. Processi economici e sociali tutti connessi alla formazione e articolazione del ceto politico locale, nell'ambito della costruzione della struttura amministrativa regionale partita con gli anni sessanta. Sono questi i fenomeni e i processi qui analizzati da un gruppo di storici e scienziati sociali, in un'ottica più larga che guarda al raccordo tra il centro e la periferia dello sviluppo economico, al rapporto dialettico tra l'uomo e l'ambiente, all'intreccio tra natura e storia, e alle vicende demografiche e produttive. Un'opera a più voci, che con un ampio excursus dalla preistoria ai giorni nostri delinea i caratteri originali dell'area nel lungo periodo, per poi soffermarsi su un arco cronologico moderno e contemporaneo che parte dalla metà del Settecento.